"La medicina di genere entra nel Sistema Sanitario Nazionale", convegno all'Ordine dei Medici di Caserta

Caserta – La Commissione Osservatorio Professione Medica ed Odontoiatrica al Femminile dell’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta, con la collaborazione della locale sezione provinciale del Soroptimist International e con AIDM – Polimnia Marconi Napoli, propone l’evento formativo accreditato Ecm “La medicina di genere entra nel Sistema sanitario Nazionale”.
L’appuntamento è per giovedì 29 novembre alle ore 15 presso la sede di via Bramante 19. A introdurre i lavori la presidente dell’Ordine dei Medici di Caserta Maria Erminia Bottiglieri, la presidente Soroptimist Caserta Antonella Varone e la  presidente AIDM Silvana Capasso.
La dottoressa Bottiglieri spiega: “Il riferimento è alla legge 3/2018, cosiddetta legge Lorenzin. che all’articolo 3 introduce l’applicazione e la diffusione della medicina di genere nel Servizio sanitario nazionale. La dottoressa Anna Tarabuso, referente Commissione Osservatorio Femminile Omceo Caserta, esporrà il contenuto della legge partendo dai motivi per cui si è arrivati alla necessità di elaborarla mentre i successivi relatori parleranno delle applicazioni in farmacologia e cardiologia”. Interverranno di docenti universitari Paolo Calabrò sulla medicina di genere in cardiologia ed Ettore Novellino sulla differenza di genere in farmacologia.
Il convegno sarà moderato dalla dottoressa Margherita De Florio e vedrà la partecipazione, come discussant della dottoressa Debora Di Maggio e del dottore Aquilino Polito.
“Questo – aggiunge la presidente Bottiglieri – è il solo primo degli eventi su questa tematica che è organizzato dall’Ordine in quanto la Medicina di Genere va, in realtà, considerata come medicina di genere-specifica e, quindi, da applicare a ogni specialità. È ormai chiaro che le prevalenze di varie malattie si sono modificate negli anni e che, anche nelle donne, per alcune ne è aumentata l’incidenza; così come è noto che le manifestazioni con cui le stesse si presentano assumono caratteristiche diverse nei due sessi e il trattamento e la risposta farmacologica vanno individualizzati in relazione al sesso oltre che all’età”.

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