Mercato auto in Italia ancora in rosso: a novembre 2020 -8,3% di vendite ma potrebbe andare peggio

Nel mese di novembre in Italia sono state immatricolate 138.405 auto, un calo dell’8,34% rispetto allo stesso mese del 2019. I dati sono stati pubblicati dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Nei primi undici mesi del 2020 il volume di immatricolazioni è di 1.261.802 auto, il 28,97% in meno dell’analogo periodo dell’anno scorso.
Resiste il Gruppo Fca che ha immatricolato a novembre in Italia 34.566 auto, l’1,4% in più dello stesso mese dello scorso anno, grazie soprattutto al marchio Jeep (in crescita del 18% nel mese) ed ai nuovi modelli ibridi. La quota di mercato di Fca sale dal 22,57% al 24,97% (+2,4%). Nell’arco degli undici mesi le immatricolazioni di Fca sono 299.690, in calo del 28,83% rispetto all’analogo periodo del 2019 mentre la quota è stabile al 23,7%.
Si temevano dati peggiori per il mese di novembre 2020 considerando l’esaurimento dei fondi per gli incentivi alle auto con emissioni di CO2 da 61 a 110 gr/km che ha determinato naturalmente una drastica caduta della domanda. Rimangono in vigore soltanto gli incentivi per le Ibride Plug-in (PHEV) e per le automobili elettriche pure (BEV).
Il Centro Studi Promotor spiega il dato del mese di novembre, meno negativo delle previsioni, indicando tre fattori: innanzitutto novembre 2020 ha un giorno lavorato in più di novembre 2019 il che vale circa il 4,5% del risultato del mese; il secondo fattore è l’immatricolazione a novembre di auto con incentivi prenotate prima dell’esaurimento dei fondi; Il terzo è l’immatricolazione ai concessionari (chilometri zero) di auto in giacenza che non potrebbero più essere immatricolate come nuove nel 2021.
Dall’inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor di novembre emergono tre dati allarmanti: per il 98% dei concessionari l’affluenza negli show room è crollata a livelli estremamente bassi; per il 92% c’è stato un crollo nell’acquisizione di ordini; l’indicatore di fiducia degli operatori è precipitato a quota 20,90, livello che si era stato registrato solo nelle fasi più acute delle grandi crisi del 1993 e del 2008.
Di conseguenza, si prevede che il 2020 si chiuda con meno di 1.400.000 automobili nuove vendute. Numeri che potrebbero peggiorare ulteriormente nel 2021 in assenza di nuove ed ulteriori misure di sostegno al mercato che gli operatori del settore chiedono a gran voce.
“E’ evidente – commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che è assolutamente necessario che le Camere approvino gli emendamenti volti a rifinanziare gli incentivi alla rottamazione nella Legge di Bilancio. Da studi accurati emerge che anche per gli incentivi 2020 il costo per l’Erario è stato ampiamente compensato dal maggior gettito Iva sulle vetture vendute in più e che l’impatto sull’ambiente, in termini di risparmio di CO2, degli incentivi per le auto ad alimentazione tradizionale è stato superiore a quello per le auto a basso impatto. Si rafforza l’esigenza di incentivare l’acquisto anche di auto di ultima generazione con alimentazioni tradizionali”.
Fonte: Ansa.

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