Il presepe, tra tradizione e innovazione: l'altro simbolo del Natale, il più intimo

Il Natale è in arrivo ed ormai è facile capirlo, circondati come siamo, da luminarie, alberi e decorazioni varie. Esiste però un’altra tradizione, forse più privata, che non si osserva quasi mai in strada, ma che ha comunque una grandissima importanza: il presepe.
La parola presepe deriva dal latino praesaepe che significa “mangiatoia”.
Questa grande tradizione in Campania alimentata dai sovrani borbonici, da Carlo di Borbone fino a Francesco I, cui si attribuisce una vera e propria passione per le figurine presepiali.
Ne è un esempio la stessa “Sala del presepe” nella Reggia di Caserta, nel periodo natalizio infatti, ne veniva allestito uno al quale concorrevano non solo gli artisti e gli artigiani di corte, ma gli stessi sovrani. Esso ha però, origini medievali e il suo scopo è quello di rappresentare la nascita di Gesù, avvenuta al tempo di re Erode, a Betlemme di Giudea.
I personaggi fondamentali sono, come ben sappiamo: Gesù Bambino accanto al quale sono posizionati San Giuseppe e la Madonna, il bue e l’asinello con intorno i pastori, le pecore e gli angeli. Mentre lo spazio, che tradizionalmente dovrebbe essere rappresento dalla grotta (o dalla capanna) con il tempo è stato allargato sempre più, arrivando a rappresentare interi scorci di paese.
La rappresentazione figurativa più antica della Natività risale al III secolo dopo Cristo e si trova nelle Catacombe di Priscilla sulla Via Salaria a Roma.
Quelle moderne invece, superano ogni immaginazione: il presepe di sabbia a Salerno visitabile dall’8 dicembre al 14 gennaio, il presepe vivente, nel quale persone reali assumono non solo i ruoli principali, come quello di Maria e Giuseppe ma anche quello di elementi non viventi come la stella cometa. Da non tralasciare poi i presepi etnici nei quali la sacra famiglia diventa africana, indiana e così via o ancora quelli in miniatura.
E proprio collegandoci ai ruoli principali dovremo sicuramente parlare delle innovazioni rappresentate dalle statuette, che non raffigurano più i personaggi biblici ma quelli del mondo moderno. Tipiche di luoghi come via San Gregorio Armeno sono infatti quelle che rappresentano cantanti, influencer, calciatori, attori, politici e tanto altro ancora; che potrebbero, volendo essere inserite nel presepe per dare un aspetto più innovativo e sicuramente ironico.
E voi, cosa pensate di tutte queste innovazioni?

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