Punta da una medusa mentre fa il bagno, bambina italiana di 7 anni muore nelle Filippine

Stava raccogliendo conchiglie sulla spiaggia dell’isola di Sabitang Laya, nelle Filippine, quando è stata punta da una medusa, una cubomedusa per la precisione, che le ha provocato uno choc anafilattico mortale. Una tragedia sulla quale sono scoppiate delle polemiche nel paese asiatico dopo la morte della piccola Gaia Trimarchi, sette anni, bambina romana residente al Portuense, talento del nuoto e atleta del circolo sportivo Fitness Sporting Club 2016.
Figlia di un italiano e di una filippina, la bimba si trovava proprio nel paese natio della madre per una vacanza con i parenti. E Gaia il 26 luglio scorso – ma la notizia è stata resa nota solo oggi – stava partecipando a una gita prenotata da tempo dai familiari quando si è messa a gridare disperata per il dolore, come la madre Manette ha raccontato all’Abs-Cbn News.
Nelle Filippine si polemizza sul fatto che se i turisti fossero stati avvertiti della presenza di in acqua di quella specie di meduse e ci fosse stato un kit di pronto soccorso al seguito probabilmente Gaia sarebbe ancora viva.
Le stesse autorità di Caramoan hanno ammesso che ci sono lacune nell’addestramento delle guide locali. «Le dovremo colmare presto, dopo quello che è successo abbiamo organizzato dei meeting per analizzare l’accaduto e fare in modo che non accada mai più».

Che cosa è la Cubomedusa

La Cubomedusa (nota anche con il nome Medusa Scatola, Vespa di Mare e Box Jellyfish) è consociuta per essere uno degli animali più velenosi al mondo capace di uccidere la preda all’istante.
Il veleno potentissimo contiene delle tossine che attaccano il cuore, il sistema nervoso e le cellule della pelle. Nonostante esista l’antidoto, una parte delle persone che ne vengono in contatto non sopravvivono. La strisciata provocata dai tentacoli, è talmente dolorosa che provoca uno shock immediato e molte vittime annegano o muoiono d’infarto ancora prima di raggiungere la riva.
Coloro che riescono a sopravvivere, avranno comunque un ricovero molto lento con dolori e cicatrici nella zona in cui i tentacoli sono venuti a contatto con la pelle.
Le Cubomeduse più pericolose vivono principalmente nelle acque costiere dell’Australia settentrionale e in tutto il bacino Indo-Pacifico tra cui le coste delle  Filippine, della Thailandia, della Malesia, delle Solomon Islands, dell’ India, della Papua Nuova Guinea e dell’Hawaii.
Altre specie meno pericolose si trovano  nell’oceano Atlantico, nel Pacifico fino in California, nel Mediterraneo, in Giappone, in Africa e in Nuova Zelanda.

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