Settore auto e moto: concessionarie, officine e ricambisti rimangono aperti anche nelle zone rosse

Nell’Italia divisa in “zone” a causa del Coronavirus in base al diverso grado di criticità, in un periodo in cui si susseguono Ordinanze e DPCM a ritmo serrato, è sempre bene fare chiarezza: le concessionarie ed i rivenditori, le officine degli autoriparatori, i negozi di accessori e ricambi di auto e moto non sono chiusi e non chiuderanno nemmeno nelle “zone rosse”, ovvero quelle più ad alto rischio.
Tutte le attività legate al settore degli autoveicoli e dei motoveicoli non subiranno restrizioni perché sono considerate “servizi fondamentali” dal DPCM in vigore fino al prossimo 3 dicembre. Dunque, anche se la Campania dovesse essere essere declassata dalla zona gialla a quella arancione o rossa è certo tali esercizi non saranno soggetti a chiusura anche nella nostra regione.
Restano aperti anche i noleggi, sia pubblici che privati, oltre ai servizi di bike sharing e car sharing. In tal caso i gestori devono raccomandare l’igienizzazione frequente delle mani da parte degli utenti ed assicurare la pulizia dei veicoli noleggiati prima di ogni nuova consegna.
Naturalmente tutte le attività andranno svolte nel rispetto delle disposizioni relative all’autocertificazione dei movimenti e dei protocolli per il contenimento della diffusione del virus: oltre all’uso della mascherina, obbligatoria anche all’aperto in tutta Italia, deve essere garantito il mantenimento del distanziamento interpersonale e garantito un servizio di pulizia e igiene ambientale almeno due volte giorno. L’accesso è parametrato in funzione dell’orario di apertura e della superficie dei locali.
Si tratta, d’altro canto, di una scelta logica in considerazione del fatto che, seppure molti lavoratori sono passati allo smart working, la mobilità rimane necessaria per tanti lavoratori a cominciare quelli del settore sanitario e, di conseguenza, sono sono effettivamente necessari tutti i servizi legati al settore auto e moto.
Inoltre la mobilità privata è fortemente consigliata e la più sicura per evitare il diffondersi della pandemia. Anche durante il lockdown di marzo ed aprile il Governo non aveva imposto la chiusura di officine, ricambisti e persino degli autolavaggi, sebbene si siano viste numerose interpretazioni arbitrarie da parte delle Forze dell’Ordine nei diversi territori.

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