I bitcoin: cosa sono e come funzionano

I bitcoin: cosa sono e come funzionano

La tecnologia e, in generale, Internet hanno stravolto le nostre vite. Dalla vita privata a quella professionale, non c’è settore in cui il web non abbia inciso, in maniera più o meno evidente. Oggi è pressoché impensabile vivere come facevamo solo pochi anni fa anzi: al contrario, ci chiediamo spesso come siamo sopravvissuti senza i nostri amati smartphone, senza una rete che ci informa costantemente su tutto, senza avere la possibilità di accedere a tutte le opportunità che il mondo di oggi ci offre.

Uno dei tanti settori ad essere stato proprio stravolto dalla tecnologia è quello degli investimenti, più nello specifico quello della criptovaluta. Oggi anche chi non è un grande esperto di finanza decentralizzata può infatti dedicarsi a quest’attività, grazie alla presenza di siti che si occupano di gestire gli investimenti in maniera particolarmente oculata. Ogni volta che si intraprende un nuovo tipo di investimento è fondamentale però capire bene di cosa si tratta, soprattutto se la materia è di per sé abbastanza recente e richiede una conoscenza almeno di base per poter essere affrontata.

La pratica, affiancata a delle nozioni gradualmente acquisite, può garantirci la possibilità di fare delle scelte finanziarie mature e consapevoli. Il mondo della criptovaluta è considerato un’ottima opportunità di investimento da tutti gli esperti del mondo. Ad esempio, Bitcoin prime funziona attraverso dei meccanismi molto sofisticati di trading, che consentono a chi lo utilizza di effettuare degli scambi in maniera facile e sicura. In questo modo anche chi è alle prime armi può fare affidamento su un supporto affidabile ed efficiente.

Cerchiamo di capire quindi in cosa consiste e come funziona questa nuova tipologia di valuta.

Le caratteristiche della criptovaluta

Quando acquistiamo un bene o un servizio in un negozio reale, in genere utilizziamo denaro contante espresso nella valuta che ha corso legale nel nostro Paese, quindi l’euro. Se l’acquisto avviene online (quindi tramite carta di credito o debito), la transazione è virtuale ma riguarda sempre una quantità di denaro reale. Questo è quello a cui siamo da sempre abituati: la moneta con cui effettuiamo transazioni ha una sua fisicità, anche se non è visibile al momento in cu effettuiamo o riceviamo un pagamento. Questo tipo di valuta viene tecnicamente denominata Fiat.

Nei primi anni 2000 viene creata in Giappone una valuta che non è reale: è solamente virtuale, o digitale. Si tratta del bitcoin, la prima criptovaluta mai inventata. Il nome stesso criptovaluta dice molto della sua essenza: si tratta di una valuta che è “criptata”, ovvero leggibile solo a chi è autorizzato a far parte di una determinata rete. E criptato è anche l’identità del misterioso creatore di questa novità che ha stravolto la finanza: il nome con cui viene identificato, Satoshi Nakamoto, è in realtà uno pseudonimo.

Per dare un esempio di come funzioni questa valuta digitale, basta identificare ogni sua unità come un file che viene accuratamente conservato e salvato in una cartella, che rappresenta in realtà il portafoglio digitale del legittimo titolare. Attraverso una serie di chiavi pubbliche e private, i titolari di portafogli digitali possono acquistare nuova moneta o scambiarla. Ogni volta che viene creata nuova moneta digitale, la blockchain (ovvero la catena di blocchi) si allunga.

L’attività relativa allo scambio di criptovaluta è ciò che sta alla base del trading ed è quello che può portare a guadagni anche di entità elevata. Basti pensare che il valore del bitcoin ha toccato, nel febbraio scorso, il valore di 58.000 dollari. Un’altra modalità per ottenere dei ricavi dalla detenzione di criptovaluta è quella di dare in prestito i propri asset in valuta digitale, ottenendo ovviamente in cambio un tasso di interesse.

 

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