La Regione Campania candida il caffè espresso napoletano a Patrimonio Immateriale dell'Unesco

Il caffè: uno dei piccoli e grandi piaceri quotidiani. Tradizionale, rituale, assolutamente irrinunciabile. Prepararlo è facile, farlo davvero bene è un’arte da tramandare. Si considera vero caffè perlomeno quello che scaturisce dalla Moka – brevetto dell’Ingegner Alfonso Bialetti – ed espresso quello della macchina da bar, non certo il prodotto di cialde e capsule.
Prendere un caffè con i propri cari è un momento sociale fondamentale, berne uno lontano da Napoli è quasi sempre una tortura. Il caffè – decantato da Luciano De Crescenzo, Eduardo De Filippo e persino dal genovese Fabrizio De Andrè – fa parte a tutti gli effetti della cultura oltre che della ricchissima tradizione culinaria della Campania.
Stamattina, infatti, la Giunta della Regione Campania ha inoltrato il dossier di candidatura “La cultura del caffè espresso napoletano” alla Commissione italiana per l’Unesco. Il documento, firmato dal presidente Vincenzo De Luca, avvia formalmente la richiesta di iscrizione nella lista del Patrimonio culturale immateriale Unesco.
Prima del caffè la pizza: più precisamente “L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” nel 2017 e precedentemente la “Dieta Mediterranea” sono stati riconosciuti come parte del patrimonio culturale dell’umanità. L’Italia conta già 8 riconoscimenti nella lista del Patrimonio Immateriale dell’Unesco di cui 3 nell’ambito della tradizione enogastronomica.
L’intenzione di candidare il caffè espresso napoletano a Patrimonio Immateriale dell’Unesco era stata anticipata lo scorso mese di dicembre dal consigliere regionale Borrelli, intenzione che oggi si è concretizzata come racconta una nota della Regione Campania:
Si tratta di una candidatura di grande rilievo, pienamente in linea con l’importante lavoro svolto negli ultimi anni grazie anche all’iniziativa del consigliere Francesco Emilio Borrelli, per il riconoscimento, da parte dell’Unesco, delle più significative tradizioni agroalimentari.
Il caffè in Italia non è soltanto una bevanda ma esprime una vera e propria cultura, un rito tutto napoletano che ha dato vita a tradizioni diffuse ovunque, come quella del caffè sospeso che evoca il senso dell’ospitalità, solidarietà e convivialità.
Il dossier, redatto da un gruppo di esperti professori universitari, antropologi e giuristi, sintetizza questa dimensione e racconta il valore identitario della cultura del caffè, per i napoletani, i campani, e tutti gli italiani
Insieme agli elementi alimentari propri di questa tradizione, nel dossier sono stati evidenziati i profili legati allo sviluppo sostenibile, alla tutela dell’ambiente, alla preservazione degli ecosistemi che è strettamente connessa a questa nostra cultura. Dopo l’Arte del pizzaiuolo napoletano, anche la cultura del caffè espresso napoletano merita il prestigioso riconoscimento Unesco“.

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